Compagni,
L’accordo dell’otto novembre, fra sindacati e Fiat, vede favorire le volontà e le speranze di quest’ultima rispetto alla ristrutturazione e al ristabilimento del profitto.
L’atteggiamento dei vertici sindacali è stato ancora una volta, e più marcatamente che nel passato, quello di porsi in una posizione subordinata, di accettazione, della strategia neo-corporativa di Agnelli, che ha la sua logica nel rilancio imperialista dell’impresa, nella disarticolazione dell’unità politica della classe. Ai padroni l’“onore” dell’intensificazione dello sfruttamento e della gestione della crisi, in funzione antioperaia; ai sindacati e al PCI l’ “onore” di far dimenticare persino il concetto stesso di lotta e di resistenza.
La politica di licenziamenti delle avanguardie, di trasferimenti di massa, di mancato ricambio e blocco delle assunzioni, che ha determinato una diminuzione dell’occupazione di più di 8.000 unità solo nell’ultimo anno, trova il suo avallo e la sua naturale istituzionalizzazione in questo compromesso.
Ciò che è avvenuto dopo non fa che confermare pesantemente questo giudizio: l’aumento del fatturato Fiat e la espansione delle Holdings finanziarie da un lato, e dall’altro la provocazione montata dai vertici delle burocrazie sindacali e del PCI, durante lo sciopero del 22 novembre, con il conseguente tentativo di espulsione delle avanguardie di lotta dal sindacato, sono fatti non slegati in se, ma devono essere visti nella loro necessaria integrazione.
Ma la classe operaia non può accettare il disorientamento, la rassegnazione, che in nome del compromesso Berlinguer, Lama ecc., vorrebbero imporre.
La scadenza contrattuale deve diventare occasione per una ripresa delle lotte e dell’Organizzazione operaia, deve trasformarsi in scontro di Potere.
I trasferimenti, i licenziamenti, devono trovare decisivi momenti di risposta. Compito di tutte le avanguardie operaie è:
– battere la linea neo-corporativa confindustria-sindacati e la linea del compromesso storico revisionista, per impedire la sconfitta e il riflusso del proletariato;
– battere le tendenze liquidazioniste della lotta, per impedire la nullificazione delle conquiste e la disgregazione dell’unità rivoluzionaria della classe operaia;
– organizzare un MOVIMENTO DI RESISTENZA, che trovi il suo punto qualificante nell’appoggio alla LOTTA ARMATA PER IL COMUNISMO, con il compito di unificare tutte le avanguardie autonome e di creare iniziative di massa sui vari problemi che lo scontro di classe solleva;
– accettare la GUERRA DI CLASSE portando l’attacco alla gerarchia aziendale Fiat, colpendo duramente i vari cuscinetti del ricatto e del terrorismo padronale; battere e liquidare una volta per sempre i sindacatini gialli tipo SIDA, veri e propri covi di reazione e di spionaggio, e le carogne fasciste sotto qualsiasi etichetta si presentino;
– costruire il POTERE PROLETARIO ARMATO, a partire dalle fabbriche, che significa in primo luogo creare il NUCLEO STRATEGICO DELLA GUERRA DI CLASSE e cioè PARTITO combattente del proletariato.
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Giovedì 11 dicembre, alcuni nuclei armati delle BRIGATE ROSSE, hanno incendiato e distrutto le auto dei seguenti servi del padrone:
DE NADAI NICOLINO via Tessarin 6 Venaria, possedeva una Fulvia GT bianca targata TO 937314. Vaselina delle Presse, bieco strumento dell’ufficio del personale responsabile della politica di repressione e di tutti gli spostamenti e licenziamenti avvenuti in questi ultimi tempi.
BENEDETTI GIULIANO via Anastasio 19c Grugliasco, possedeva una Fiat 128 rossa targata TO M94217. Capo gruppo aziendale della Cisnal responsabile di sezione per le Meccaniche.
ABATE VINCENZO via Foligno 121, possedeva una Fiat 128 sport coupé blu targata TO K54161. Rappresentante SIDA nei comitati per le officine 71/72/92 per la meccanica 1.
ARGENTIERO FRANCESCO via Nomis di Cossilla 16, possedeva una Fiat 128 verde targata TO M53012. Rappresentante SIDA nei comitati per le officine 73/74/75 per la meccanica 2.
GALLARINO GIOVANNI via Guala 117, possedeva una Fiat 850 bianca targata TO A004485. Guardiano alla porta 15. Fa parte dell’apparato militare di “controllo” di Agnelli.
GRECO ANTONIO via Finalmarina 8, possedeva una Fiat 1500 targata TO 70700. Fascista della Cisnal alle Presse di Mirafiori. Noto picchiatore amico dei PS. Già punito alle “Nuove” dai compagni detenuti.
PS. Un avvertimento, l’ “ultimo”, la classe operaia è stanca di sentire il vostro puzzo, perciò vi serva da esempio la “saggezza” di Boffa il quale alla Singer non si fa più vedere!
PORTARE L’ATTACCO ALLA GERARCHIA FIAT.
BATTERE LIQUIDARE IL SIDA E LA CISNAL, COVI DI REAZIONE E DI SPIONAGGIO.
ACCETTARE LA GUERRA DI CLASSE TRASFORMANDO LA LOTTA CONTRATTUALE IN SCONTRO DI POTERE.
LOTTA ARMATA PER IL COMUNISMO.
Torino, 11 dicembre 1975
BRIGATE ROSSE
Mercoledì 10.12.75, un nucleo armato delle Brigate Rosse ha attaccato la caserma dei Carabinieri di Via Montecatini ed ha distrutto un automezzo militare (camioncino Fiat 850) parcheggiato nel suo cortile.
Prendiamo atto del fatto che questa notizia è stata censurata.
I carabinieri sono il braccio militare più omicida della controrivoluzione che i padroni delle multinazionali hanno scatenato contro tutti i proletari.
Essi hanno carta bianca per l’uso indiscriminato delle armi, ed infatti uccidono “a caldo” e “a freddo” per difendere l’ “ordine” del regime. I morti non si contano più. Ma dietro il singolo carabiniere che preme il grilletto si snoda una trama di coperture e di complicità che investe anche i partiti cosiddetti “di sinistra”.
Le famigerate leggi “contro la criminalità” che hanno istituzionalizzato la pena di morte sono passate anche perché il PCI non ha voluto opporre nessuna mobilitazione.
Compagni,
per rispondere veramente a chi si attrezza sempre più perfettamente per l’assassinio di proletari “delinquenti” e di avanguardie politiche; a che ha reintrodotto “di fatto” la pena di morte:
E’ NECESSARIO ORGANIZZARE DOVUNQUE NUCLEI DI POTERE PROLETARIO ARMATO per battere un progetto imperialista armato con una ORGANIZZAZIONE COMBATTENTE ARMATA.
È necessario portare l’attacco al cuore dello Stato.
È necessario colpire con continuità ed intensità crescenti i covi, i mezzi militari, le infrastrutture e i capi di questa “banda armata” criminale al servizio esclusivo dei padroni.
Brigate rosse
13.12.75
Fonte: Lotta armata per il comunismo