I licenziamenti non resteranno impuniti!

Comunicato sulla detenzione di Ettore Amerio (ndr)

Dei tre fattori da cui dipende la detenzione del direttore del personale-auto della FIAT Ettore Amerio due sono per ora, disattesi.

E cioè:
– la FIAT continua a far pesare la minaccia della cassa integrazione sulla conduzione della trattativa;
– i giornali di Agnelli (ma anche quelli dei suoi soci) coi loro servizi sull’”incerto colore politico” della nostra organizzazione rendono un pessimo servizio ad uno dei più fedeli servi del loro padrone.

Per parte sua, invece, il detenuto Amerio sta “collaborando” in modo soddisfacente.
Riconfermiamo inoltre che l’insensato comportamento delle forze di polizia mette in pericolo la sua incolumità.

Compagni, gli interrogatori a cui abbiamo sinora sottoposto il capo del personale Amerio:

  1. Hanno confermato e precisato l’esistenza, ancora oggi, di una centrale di spionaggio FIAT che fa capo direttamente a Cuttica, quello che rappresenta Agnelli al tavolo delle trattative, in attesa di essere messo da parte perché alla FIAT non piacerebbe avere nei prossimi mesi un capo del personale rinviato a giudizio quale corresponsabile di corruzione di funzionari dello stato e organizzatore di un mini SIFAR ad uso privato dei fratelli Agnelli!
    Questa centrale è direttamente manovrata dal cavalier Negri, responsabile in quanto capo dell’ufficio centrale assunzione, dei famigerati “servizi generali.”
  1. Hanno confermato il carattere punitivo persecutorio degli oltre 250 licenziamenti per “troppa mutua” o per “insubordinazione”, che hanno colpito le avanguardie politiche e di lotta dopo il contratto nazionale;
  1. Hanno confermato la pratica sistematica e organizzata degli accertamenti sul colore politico di chi fa domanda di assunzione, pratica che ora, per maggior prudenza, i “servizi generali” FIAT hanno affidato ad una agenzia privata di investigazioni, l’agenzia Manzini;
  1. Hanno confermato le assunzioni selezionate di fascisti, che come già ci aveva detto il Labate, segretario di uno pseudo-sindacato fascista, da noi interrogato, punito e rapato, avvengono con molta facilità, dato che a capo dell’ufficio centrale assunzioni di palazzo Marconi c’è un boia fascista qual è il cavalier Negri (alla FIAT dagli anni ’30 e che da allora indossa la camicia nera) servo fedele in egual misura di Agnelli e di Abelli.

Gli interrogatori inoltre hanno confermato altri importanti fatti che renderemo noti e documenteremo quanto prima. Queste, come capirete compagni, sono questioni che possono essere affrontate e risolte solo con uno scontro di potere, uno scontro che è di conseguenza politico e armato. Noi non pensiamo di risolverlo “in proprio”, con una nostra piccola guerra privata. Al contrario la nostra azione è fortemente unitaria con tutte le componenti del movimento operaio che operano nel senso della costruzione nelle fabbriche e nei quartieri e nei quartieri di un reale potere operaio e popolare armato.

 

BRIGATE ROSSE
Dicembre 1973

 

Fonte: Soccorso Rosso, Brigate Rosse, Feltrinelli, Milano 1976.

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