Comunicato a seguito di azioni di provocazione

In questi giorni abbiamo assistito ad un susseguirsi di azioni terroristiche di chiara impronta fascista e di altrettanto chiara ispirazione poliziesca. Ci interessa qui sottolineare quelle compiute contro le fabbriche “Rossari e Varzi” di Trecate di Novara, “Norton internazionale” di Corsico (Milano) e la “Necchi” di Pavia, e contro le caserme di Rieti, L’Aquila e Lamezia Terme, e a Vibo Valentia. Gli attentati all’esplosivo sono stati accompagnati da volantini in cui si inneggia, tra le altre cose, alle “Brigate Rosse.” I fascisti – esecutori – ed i carabinieri – mandanti – hanno inteso, “firmando” con la sigla della nostra organizzazione, perseguire alcuni obbiettivi:

  1. Mettere in relazione azioni antiproletarie e fasciste con una organizzazione rivoluzionaria comunista.
  2. Rendere con ciò odiose e impopolari quelle organizzazioni che hanno scelto la via dell’azione diretta, della azione partigiana e della propaganda armata, svuotando il loro lavoro di ogni senso politico e presentandole come organizzazioni di criminali che perseguono fini contrari agli interessi delle masse popolari.
  3. Terrorizzare la sinistra alimentando con “fatti” l’ipotesi che da un po’ di tempo si cerca subdolamente di far circolare che le Brigate Rosse siano organizzazioni provocatorie dirette da mestatori fascisti e porci delle varie polizie.
  4. Creare un clima di tensione praticando azioni violente terroristiche e gratuite che consentano in nome degli “opposti estremismi” di colpire la sinistra rivoluzionaria e più in generale la classe operaia.
  5. Preparare il terreno ad una più vasta provocazione che si intenderebbe impiantare in qualche fabbrica, addebitandola alla sinistra e, perché no… alle Brigate Rosse. In realtà fascisti e poliziotti vogliono colpire alle radici sin dal suo nascere l’ipotesi strategica che li seppellirà, insieme ai loro padroni, per sempre:

La guerriglia di popolo

I lavoratori delle fabbriche e dei rioni dove operiamo, sanno che le Brigate Rosse sono organizzazioni comuniste, lo sanno perché esse non hanno mai fatto un’azione contraria agli interessi dei lavoratori. Abbiamo colpito nelle fabbriche i despoti, i servi dei padroni, i più odiati dalla classe operaia, quando ciò si è reso necessario perché erano stati colpiti dei compagni;

Abbiamo colpito i fascisti perché essi sono l’esercito armato che il capitale usa oggi contro le lotte operaie e la richiesta proletaria di potere;

Abbiamo colpito sempre nemici del popolo e sempre li abbiamo colpiti all’interno di vasti movimenti di lotta. Per questo se da un lato siamo convinti che nessun compagno cadrà nella trappola tesa da queste azioni fasciste, “firmate” con la nostra sigla, dall’altro diamo un avviso alle forze della reazione:

Chi scherza col fuoco si brucia le dita…

Stiamo indagando su chi sono i diretti responsabili di queste provocazioni. Può darsi che lo sapremo presto, può darsi che ci vorrà più tempo, comunque siate certi che:

Niente resterà impunito!

Ai poliziotti ed ai fascisti diciamo una cosa chiara: Nei vostri confronti non vi sarà alcuna pietà. Il pugno della giustizia proletaria si abbatterà con forza tremenda su chiunque trami, mesti e operi contro gli interessi di noi proletari.

LEGGERE, FAR CIRCOLARE, PASSARE ALL’AZIONE
COMANDO UNIFICATO DELLE BRIGATE ROSSE

 

Fonte: Soccorso Rosso, Brigate Rosse, Feltrinelli, Milano 1976

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