Oggi, martedì 18 dicembre, nelle prime ore del mattino è stato rimesso in libertà il capo del personale FIAT-Auto Ettore Amerio. Negli otto giorni di detenzione egli è stato sottoposto a precisi interrogatori sulle questioni dello spionaggio FIAT, dei licenziamenti, del controllo delle assunzioni, delle assunzioni selezionate di fascisti e più in generale sull’organizzazione e la storia della contro-rivoluzione all’interno della FIAT. Egli ha “collaborato” in modo soddisfacente.
Durante la sua detenzione la FIAT ha ritirato ogni minaccia di messa in cassa integrazione. Negli stessi otto giorni:
– le forze di polizia nonostante false dichiarazioni e il terrorismo usato contro militanti di sinistra e in particolare contro alcune avanguardie operaie, sono state seccamente sconfitte;
– i giornali di Agnelli non sono riusciti a nascondere la qualità politica della nostra azione e contemporaneamente hanno messo sotto gli occhi di tutti le loro disinvolte manipolazioni, le loro “audaci” interpretazioni, riconfermando un’antica convinzione proletaria: LA “STAMPA” È BUGIARDA;
– i giornali riformisti sono andati oltre la manipolazione. Essi hanno inventato di sana pianta storie infami, storie che – sia chiaro – mai uscirebbero dalla testa di un comunista, soprattutto perché discreditano più il movimento operaio che la nostra organizzazione.
Gli uni e gli altri hanno operato una significativa “censura” sui problemi di fondo che abbiamo agitato: il FASCISMO FIAT e la QUESTIONE DEI LICENZIAMENTI. Sono questi i primi frutti del compromesso storico? Compagni, otto giorni fa imprigionando Amerio sottolineavamo una cosa soprattutto: NON SIAMO NOI CHE DOBBIAMO AVERE PAURA. Al contrario DOBBIAMO ARMARCI e accettare la guerra perché vincere è possibile.
Oggi rilasciandolo vogliamo cancellare un’illusione: che portando all’estremo una battaglia si possa vincere una guerra. Non siamo che all’inizio. Siamo nella fase di apertura di una profonda crisi di regime, che soprattutto è crisi politica dello stato e che tira verso una “rottura istituzionale,” verso un mutamento in senso reazionario dell’intero quadro politico. Nostro compito in questa crisi, compagni, è quello di costruire nelle grandi fabbriche e nei rioni popolari i primi centri del POTERE OPERAIO PROLETARIO ARMATO! CREARE COSTRUIRE ORGANIZZARE IL POTERE PROLETARIO ARMATO! NESSUN COMPROMESSO COL FASCISMO FIAT! I LICENZIAMENTI NON RESTERANNO IMPUNITI! LOTTA ARMATA PER IL COMUNISMO.
18 dicembre 1973 BRIGATE ROSSE.
Fonte: Soccorso Rosso, Brigate Rosse, Feltrinelli, Milano 1976