Oggi in quest’aula, dopo 5 anni di prigionia nelle carceri speciali italiane, ci viene contestata l’appartenenza ad una “banda armata”. Con questo tentativo lo Stato italiano, in seguito a forti pressioni dei sionisti avvalorate anche dallo Stato francese, cerca di delegittimare l’organizzazione “15 maggio per la liberazione della Palestina”.
Si tenta di fare passare per terrorismo la lotta rivoluzionaria della nostra organizzazione. Organizzazione legittimata invece da tutto il popolo palestinese, per combattere l’imperialismo e l’entità sionista che lo rappresenta nel cuore dei territori arabi. Gli Stati imperialisti, e in questo caso la Francia e l’Italia, stanno svolgendo pienamente il loro ruolo concreto di attacco alle forze palestinesi che lottano per l’autodeterminazione e l’emancipazione del nostro popolo.
Questo ruolo viene svolto di fatto, poiché formalmente questi paesi cosiddetti “democratici” riconoscono la giustezza dell’autodeterminazione dei popoli. Evidentemente sostengono la giusta causa palestinese solo a parole e sostengono anche chi solo a parole vuole mutare la condizione palestinese, poiché la vera lotta rivoluzionaria contrasta con gli interessi dell’imperialismo nell’area.
L’imperialismo è il vero responsabile della diaspora del nostro popolo, con l’insediamento pilotato dei sionisti nel ’48 nella nostra patria. Quindi è chiaro che ogni soluzione appoggiata e ricercata dai paesi imperialisti non può che fare gli interessi degli Israeliani e sulla pelle del popolo palestinese, come dimostrano oltre quaranta anni di massacri.
1947/48 – i massacri dei villaggi di Deir Yassin, Qabia, Kafar Kassem.
1967 – Il massacro effettuato con la guerra dei sei giorni con il tentativo di stroncare la resistenza palestinese e araba.
1968 – La battaglia del KARAMAH dove il popolo palestinese ha affrontato eroicamente l’esercito sionista affiancato dai suoi alleati.
1972 – Il massacro di 25.000 Palestinesi in Giordania (Settembre Nero)
1976 – il massacro di TAL AL ZAATAR (con l’assedio durato 52 giorni prima del massacro di 3000 persone).
1982 – l’invasione del Libano con il costante obiettivo di stroncare la resistenza palestinese, invasione che ha provocato numerose vittime nei combattimenti che sono durati 80 giorni. Vanno ricordati gli infami massacri di Sabra e Shatila. Nello stesso anno venivano assassinati in Italia dal Mossad, (i servizi segreti israeliani – ndr), che agisce liberamente in tutto l’Occidente, due Palestinesi: uno era il vice presidente dell’OLP e l’altro un giornalista.
1987 – Inizio dell’intifadah popolare con oltre 1000 morti, 40.000 feriti e più di 70.000 palestinesi imprigionati fino ad oggi.
1990 – La strage di Rishion Sion con 15 Palestinesi assassinati dalla polizia israeliana.
Senza dimenticare i crimini commessi dall’usurpatore sionista contro tutto il mondo arabo oltre che contro tutti i Palestinesi. Dall’attacco all’Irak nell’81 all’attacco dell’imperialismo americano alla Libia nell’86, o ancora i numerosi attacchi terroristici come l’assassinio di Abu Jihad il 16/4/88 a Tunisi. Ma a fare da protagonista nell’attacco contro il movimento di liberazione nei paesi arabi in generale e contro il movimento di liberazione palestinese in particolare è il sistema imperialista USA in testa e la sua creatura sionista, ivi compresa l’Europa occidentale. Una riprova lampante di ciò è il coinvolgimento dello Stato italiano e degli Stati imperialisti europei nelle operazioni di guerra condotte dagli USA contro la Libia. Infatti, durante la crisi USA-Libia, i dodici Stati europei della CEE il 14 aprile dell’86 all’Aia raggiunsero una posizione comune nei confronti della Libia, che venne associata per la prima volta in un documento comunitario al terrorismo, in perfetta linea con gli USA e la NATO. La notte stessa che venne raggiunta questa coesione europea (tra il 10 e il 15 aprile dell’86) i bombardieri USA colpivano Tripoli e Bengasi. Il 19 aprile i dodici Stati europei ebbero il “coraggio” di affermare che per risolvere la crisi USA-Libia «… tutto deve essere fatto per evitare qualsiasi azione militare».
Il sostegno europeo si concretizza non solo attraverso accordi militari, ma anche e soprattutto attraverso precisi accordi politici ed economici, sottoscritti dai singoli Stati nazionali e dalla CEE, che vengono rilanciati anche di fronte ai massacri quotidiani di bambini, donne e vecchi palestinesi che lottano per la vita e per la libertà. Il vostro aiuto ad Israele è in realtà realisticamente interessato a garantire l’esistenza dell’entità sionista. Perché uguali sono gli interessi imperialistici, terroristici, razzisti…
In altre parole questo è il vostro prodotto storico.
A questo punto vorremmo essere noi a chiedervi: «chi commercia con Israele dotandolo di armi chimiche e di tecnologie per la repressione del nostro popolo?». Non c’è alcun dubbio che le risposte le troverete nei vostri accordi politici e nella esportazione delle vostre industrie di morte con quelle sioniste…
I massacri che abbiamo elencato prima sono purtroppo solo una parte dei crimini commessi dai sionisti sostenuti dall’Occidente imperialista e principalmente dagli americani. Giornalmente, infatti, sin dal suo insediamento in Palestina, l’entità sionista ha massacrato migliaia e migliaia di Palestinesi inermi, senza che ciò faccia più notizia sui mass-media, pronti invece ad indignarsi ad ogni minima reazione della resistenza palestinese, la quale con sempre maggiore coscienza si oppone all’arroganza politica sionista ed imperialista, contrastando i nefasti progetti che passano sulla pelle del nostro popolo, combattendo con tutti i mezzi a disposizione ed ovunque è possibile assestare duri colpi al nostro mortale nemico.
Da parte nostra, dei combattenti rivoluzionari arabo-palestinesi segregati nelle carceri imperialiste europee, e delle masse palestinesi che lottano nella Palestina occupata, sappiamo che l’attuale politica fascista-sionista a Gaza e in Cisgiordania e in tutta la terra palestinese è interamente rivolta a contenere e a reprimere lo sviluppo e l’accrescimento dell’intifadah. Ma noi siamo fermamente convinti che la repressione nella terra occupata non riuscirà a smantellare la struttura della società palestinese in cammino, perché questa società vive nel cuore, negli occhi e nella coscienza di tutto il nostro eroico popolo.
L’intifadah esplodendo tre anni fa come lotta popolare e come resistenza di massa, costruita giorno dopo giorno affinché si possa realizzare presto il nostro sogno di libertà, ha contribuito a smascherare la vera natura criminale del sionismo, pagando un altissimo prezzo in vite umane.
Quindi, come militanti dell’Organizzazione 15 maggio per la liberazione della Palestina rivendichiamo la giusta lotta contro il sionismo e l’imperialismo mondiale e così come siamo orgogliosi di essere parte integrante del movimento che lotta per la libertà della propria terra e per la libertà di tutti gli uomini, siamo altresì coscienti che la vostra accusa di “banda armata” rientra tra le velleità dei paesi imperialisti di condannare ed affossare la legittima lotta della nostra organizzazione, della resistenza palestinese e di tutto il movimento rivoluzionario arabo, che si scontra con gli interessi sionisti e di conseguenza con quelli dell’imperialismo. Che sono anche i vostri…
Lunga sarà ancora la lotta per l’autodeterminazione del nostro popolo ma non è certo la determinazione che ci manca, come abbiamo dimostrato da sempre e nonostante i continui massacri e l’entità del nemico.
La coscienza odierna espressa dai diversi movimenti, palestinesi e arabi, di ricercare una unità d’intenti contro il nemico comune ed in sostegno dell’intifadah sia dentro che fuori la Palestina occupata, apre nuove prospettive alla nostra lotta di liberazione.
Consumate dunque in quest’aula il vostro rituale e condannate attraverso noi i combattenti palestinesi e arabi ed anche il popolo tutto; svolgete il vostro ruolo a fianco dei macellai di Deir Yassin come sostanzialmente avete sempre fatto…
Solidarietà e sostegno all’intifadah.
Onore ai martiri palestinesi, onore a tutti i combattenti antimperialisti e antisionisti caduti.
Unità delle forze rivoluzionarie contro il nemico comune.
Palestina libera. Lotta fino alla vittoria
I militanti arabi: Hamidan Karmawi, Hammami Ahmed
Roma, 5 luglio 1990
Elenco delle azioni compiute negli ultimi anni a Roma dal terrorismo israeliano:
16 Ottobre 1972 – Wael Zwaiter viene ucciso nell’atrio dell’edificio in cui abitava a Roma.
9 Ottobre 1981 – Abu Sharar Majed, il responsabile del dipartimento informazioni dell’OLP, rimane ucciso nell’attentato dinamitardo all’Hotel Flora a Roma.
17 Giugno 1982 – Hussein Kamal, il vice capo della delegazione dell’OLP in Italia, e Matar Nazih, studente palestinese, vengono uccisi in un attentato a Roma.
15 Dicembre 1984 – Ismail Darwish, membro dell’Ufficio Politico dell’OLP, viene assassinato a colpi di pistola a Roma.
Un pensiero su “Roma: Dichiarazione dei militanti arabi Hamidan Karmawi e Hammami Ahmed allegata agli atti del processo per “banda armata””