Oggi 28 gennaio 1976 alle ore 8 è stato colpito dai Nuclei Armati Proletari il consigliere di Corte d’Appello Pietro Margariti, direttore dell’ufficio III del ministero di Grazia e Giustizia, responsabile del trattamento, delle punizioni, dei trasferimenti, delle schedature cui vengono sottoposti i proletari detenuti. Questo porco, solo negli ultimi mesi ha sotto la sua diretta responsabilità:
1. la tentata strage contro i proletari detenuti a Rebibbia durante la rivolta dell’agosto 1975 e il loro trasferimento nei carceri più schifosi d’Italia.
2. i pestaggi, le provocazioni, i trasferimenti nei lager di Alghero, Lecce, Volterra, Porto Azzurro cui sono stati sottoposti i compagni Pietro Sofia, Pasquale Abatangelo, Martino Zichitella, Giorgio Panizzari.
3. i continui trasferimenti e le provocazioni che colpiscono i compagni delle Brigate Rosse in maniera sistematica e continua.
4. la repressione infame con cui si è voluto schiacciare la bellissima ribellione delle donne proletarie detenute a Rebibbia e i successivi trasferimenti.
5. i pestaggi operati alle Murate di Firenze da secondini mascherati contro i detenuti che protestavano in maniera pacifica.
6. l’accoltellamento avvenuto a San Vittore contro i compagni Miagostovic e Morlacchi delle Brigate Rosse, Siriani di Lotta Comunista, e Spazzali del Soccorso Rosso, organizzato dal direttore Savoia e dai Carabinieri ed eseguito da quei detenuti mafiosi di cui abitualmente si servono direttore e maresciallo per reprimere e mistificare le lotte dei proletari detenuti e per fare opera di provocazione nei confronti dei compagni.
Un fatto di questa gravità può essere eseguito solo con la preventiva ed esplicita copertura del ministero e di Margariti stesso.
Attualmente il carcere, insieme alla sempre maggiore “efficienza” fascista di alcuni magistrati (ad esempio i 30 anni dati al compagno Massimo Maraschi e i 15 alla compagna Paola Besuschio delle Brigate Rosse, i 10 anni dati al compagno Pasquale De Laurentis dei Nuclei Armati Proletari), e alla formazione e al potenziamento di nuovi e moderni strumenti di repressione come il raggruppamento di carabinieri di Dalla Chiesa, specializzato nell’assassinare, arrestare, organizzare provocazioni contro i rivoluzionari, è un anello essenziale per la costruzione di un apparato militare che sostenga e difenda la ristrutturazione politica ed economica che il grande capitale sta sviluppando in Italia.
E’ compito essenziale per tutti i rivoluzionari individuare e colpire i dirigenti di questa operazione e contrastare in ogni modo la costruzione di questo “nuovo modello” di apparato repressivo.
SOSTENIAMO LE LOTTE DEI PROLETARI DETENUTI
DIFENDIAMO I COMPAGNI RIVOLUZIONARI PRIGIONIERI DELLO STATO BORGHESE
SEMPRE AVANTI FINO ALLA VITTORIA!
LOTTA ARMATA PER IL COMUNISMO
CREARE E ORGANIZZARE 10, 100, 1000 NUCLEI ARMATI PROLETARI
Fonte: Nuclei Armati Proletari, Quaderno n. 1 di CONTROinformazione