Un guasto dell’ultimo minuto rischia di far saltare tutto. I tre giovani si incontrano non lontano dall’ambasciata statunitense di Atene. La scelta è caduta su quell’edificio perché la zona di notte è deserta, e per il significato simbolico. Gli Stati Uniti, il «cervello della dittatura militare».
Fra i due uomini non c’è accordo. A non voler rinunciare all’azione è lo studente cipriota che deve guidare l’auto. Lo sguardo va verso la donna. Sembra non avere incertezze Elena Angeloni. Nonostante il rischio, nonostante il guasto riparato in tutta fretta. Due sì e un no.
Il compagno greco milita nella squadra Aris del Fronte patriottico antidittatoriale, legato al Partito comunista dell’interno. Osserva i due giovaniuando Q salire sull’auto trasformata in un ordigno di giustizia, di libertà. La libertà del popolo greco dai colonnelli guidati da Papadopoulos.
Giòrgos Tsikouris va al posto di guida. Deve lasciare il Maggiolino ai limiti del parcheggio. Durante la notte, il timer accenderà l’auto facendola arrivare fino al retro dell’ambasciata degli Stati Uniti. A quel punto il tergicristallo attiverà i detonatori.
Elena è seduta a fianco a lui. Trentuno anni, un figlio che ne ha quasi nove. È impiegata alla Mondadori, a Milano. Dal Sessantotto, dopo la separazione, frequenta gli studenti greci. È iscritta al Partito comunista.
Una fiammata improvvisa, un boato. In una grande nuvola di fumo nero volano via le due giovani vite. È il 2 settembre 1970.
Ai funerali di Elena, a Milano, per la Resistenza greca c’è Melina Mercouri. Ci sono i compagni, gli amici, i militanti del Pci. A titolo individuale. Il Partito non c’è. Anche se ufficialmente sostiene la Resistenza. Il segretario della sezione XXV aprile viene costretto dalla Federazione a strappare la matrice della tessera di Elena.
La dittatura in Grecia viene sconfitta nel Settantaquattro. Elena è ufficialmente onorata come una delle vittime della Resistenza.
Elena Angeloni
Milano, 24 maggio 1939 – Atene, 2 settembre 1970
L’azione in cui Elena trova la morte è organizzata dalla squadra Aris di Atene, appartenente al settore Delta del Pam, il Fronte Patriottico Antidittatoriale, legato al Partito comunista dell’interno.